Con l’edizione maschile del Sei Nazioni 2023 ormai in archivio, OptaJonny analizza i miglioramenti di un’Italia apparsa rinvigorita negli ultimi mesi, valutandone i punti di forza e i fuoriclasse in vista della Coppa del Mondo di rugby del 2023.


Sebbene l’Italia abbia raccolto l’ottavo cucchiaio di legno consecutivo (18° in totale), le sue prestazioni nel Sei Nazioni 2023 sono state decisamente in crescita rispetto alle precedenti edizioni del torneo. Lo slancio mostrato dopo aver battuto il Galles nell’edizione 2022, seguito dalle successive vittorie su Portogallo, Romania, Samoa e, soprattutto, Australia, è stato evidente in quanto gli azzurri si sono rivelati una dura prova da affrontare per tutte le formazioni avversarie incontrate nel torneo.

Il loro margine medio nei risultati di quest’anno è stato di -12, il migliore in 10 anni (-7,2 nel 2013) e come elemento positivo va rimarcata la loro capacità di resistere nel secondo tempo e non subire un gap notevole. Gli azzurri, infatti, hanno ‘vinto’ il secondo tempo contro Inghilterra e Galles e pareggiato quello contro la Francia mettendo in luce resilienza e forma fisica.

La velocità nelle ruck è stata fondamentale per lo slancio dell’Italia in attacco, la media italiana di 3.02s per ruck è stata la più rapida rispetto a qualsiasi altra squadra del torneo. Ciò ha permesso loro di godere di un ampio possesso palla (52%, 2° nel torneo) e come conseguenza di attaccare più liberamente. Hanno scelto il gioco aperto più spesso di qualsiasi altra squadra (92%) e hanno anche provato attacchi ambiziosi dalla profondità, andando sui lati con il 16% dei loro possessi nella propria metà campo, più spesso di qualsiasi altra squadra.

Si potrebbe quindi pensare che questa strategia coraggiosa sia costata loro in determinate situazioni e che una costruzione di gioco più paziente poteva essere più efficiente, tuttavia questa strategia ha portato sicuramente più divertimento nel guardare le loro partite. Un altro esempio di questa fiducia in possesso si può notare nella strategia di uscita dai propri 22 metri, con gli azzurri che hanno deciso di uscire dalla loro zona di pericolo tramite avanzamento ovale in mano con una percentuale più alta rispetto a qualsiasi altra squadra (56%)

La terza linea ha sicuramente dato alla squadra italiana una spinta in attacco, poiché, come unità, la loro percentuale nell’eludere i placcaggi è stata del 21%, superiore rispetto a qualsiasi altra squadra. L’Italia ha anche difeso con forza, nessuna squadra ha infatti effettuato più placcaggi dominanti degli azzurri (55). Questa combinazione tra attacco ambizioso e difesa risoluta è di buon auspicio per un ulteriore sviluppo dell’Italia come contendente di livello.

Sei Nazioni 2023 - Italia Statistiche Avanzate

5 giocatori da tenere d’occhio

L’Italia ha sempre avuto a disposizione giocatori di livello mondiale, ma ora c’è più profondità nella rosa per poter condividere il peso delle responsabilità che in passato giocatori come Sergio Parisse hanno dovuto assumersi per intero. Qui ne selezioniamo cinque tra i migliori, ma avremmo potuto facilmente includerne altri, come Pierre Bruno, Danilo Fischetti, Juan Ignacio Brex o Jake Polledri.

Paolo Garbisi

In Paolo Garbisi gli Azzurri hanno trovato un vero maestro che può schierare i giocatori di talento intorno a lui e far progredire la squadra. Nel Sei Nazioni del 2023, il mediano d’apertura italiano è stato il giocatore che, ogni 80 minuti, ha effettuato in media più passaggi che hanno portato a un’interruzione di linea, una classifica in cui figura anche il compagno di squadra Juan Ignacio Brex. Da tenere d’occhio anche suo fratello Alessandro (maglia numero 9) che duellerà con Stephen Varney per un posto in Coppa del Mondo.

Passaggi per interruzione linea ogni 80 minuti

Ange Capuozzo

È passato poco più di un anno da quando Ange Capuozzo ha fatto irruzione sulla scena del rugby in maglia azzurra, ma dopo il premio “Breakthrough Player of the Year”, giocatore rivelazione dell’anno.

Capuozzo ha battuto 6,3 difensori avversari ogni 80 minuti di gioco dall’inizio del Sei Nazioni dello scorso anno, la migliore media tra i giocatori che hanno disputato almeno 80 minuti nel periodo; il “maestro” scozzese Duhan van der Merwe unico altro giocatore ad aver battuto più di cinque difensori (5.5).

Difensori Battuti per 80 min

Lorenzo Cannone

Lorenzo Cannone è sulla scena internazionale da un periodo di tempo ancora più breve rispetto a Capuozzo, avendo fatto il suo debutto in un Test match solo lo scorso ottobre (contro Samoa), tuttavia, proprio come Ange, si è rapidamente affermato come un ingranaggio chiave nella squadra di Kieran Crowley.

Cannone (26%) ha fatto registrare la più alta percentuale di contrasti evitati rispetto a qualsiasi altro numero 8 tra quelli che hanno portato l’ovale almeno 10 volte nel Sei Nazioni di quest’anno e di conseguenza ha battuto più difensori di qualsiasi altro numero otto (11). Fondamentalmente, però, è stato altrettanto efficiente anche quando è stato portato a terra, registrando anche la percentuale più alta di carry dominanti tra i numeri otto che hanno portato l’ovale almeno 10 volte nel 2023 (43%).

La Migliori % di progressioni

Sebastian Negri

A differenza di Capuozzo e Cannone, Sebastian Negri è un veterano della squadra italiana, avendo raccolto 45 presenze col debutto nei test match registrato quanto era ancora al college, inoltre ha iniziato dal primo minuto in 14 delle ultime 18 partite dell’Italia nel Sei Nazioni.

Una caratteristica che condivide con Cannone è la sua propensione a portare la palla in avanti, Negri infatti è l’unico flanker ad aver accumulato almeno 50 carry (58) e almeno 10 difensori battuti nel Sei Nazioni di quest’anno – ha anche fatto due interruzioni di linea nel torneo, nessun flanker ne ha fatto registrare di più (due anche per Josh van der Flier, eletto giocatore dell’anno del rugby mondiale).

Sebastian Negri - Metri Sei Nazioni

Tommaso Menoncello

Un altro talento entusiasmante tra i tre quarti italiani è Tommaso Menoncello. La stella del Benetton, 20 anni, irrompe sulla scena internazionale nel 2022 e al Sei Nazioni del 2023 conferma il suo status di talento di livello mondiale. Avendo già giocato sia ad ala su entrambe le fasce che da centro, Menoncello è anche un giocatore versatile e sarà una grande risorsa per l’Italia nella prossima Coppa del Mondo, tuttavia da centro è dove appare più a suo agio.

Nelle due apparizioni nel ruolo di tre quarti centro nel Sei Nazioni 2023 (contro Irlanda e Galles) ha realizzato il 100% dei placcaggi (20/20), diventando l’unico centro del torneo a portarne più di cinque senza mancarne neanche uno. Ha anche una media di 62 metri guadagnati ogni 80 minuti, il miglior dato rispetto a qualsiasi altro centro. Questa combinazione tra durezza nei punti d’incontro e trasporto di palla produttivo con una difesa senza paura smentisce la fase giovanile della sua carriera e lascia presagire una lunga carriera di test internazionali.

Metri per 80 minuti

Ai Mondiali di rugby del 2023 l’Italia sarà chiamata alle non invidiabili sfide contro Nuova Zelanda e Francia, due delle migliori squadre del pianeta. Nei 15 precedenti gli azzurri non hanno mai battuto gli All Blacks e registrano un margine medio nelle sconfitte di quasi 50 punti (48). In questo Sei Nazioni gli italiani hanno subito una sconfitta di misura contro i Bleus (24-29), tuttavia, quella gara darà loro un barlume di speranza per sorprendere i padroni di casa nell’ultima partita e uscire di soppiatto da un girone diabolico. Con un’abbondanza di talenti emergenti e col fiorire della squadra Under 20, gli Azzurri sono decisamente in crescita e saranno una compagine da non sottovalutare nei prossimi anni.